ACCESSO ED ATTENZIONE: LE SFIDE DEL PRESENTE
NUOVE TECNOLOGIE, CAMBIA L’APPROCCIO
Un approfondimento
Fino a poco tempo fa, le aziende farmaceutiche avevano il controllo della diffusione delle informazioni e della loro distribuzione, trasmissione e promozione attraverso gli investimenti in informazione scientifica e congressi. Ora tale monopolio, a causa delle modifiche tecnologiche di internet, non è più tangibile ed il marketing farmaceutico ne deve tenere conto. Se l'attività di promozione dell’informazione scientifica avviene con modalità che il medico trova lente e scomode, cambia l’impatto dell’informazione stessa. Per questo è necessario un cambiamento basato sulle nuove tecnologie.
Le nuove tecnologie hanno apportato cambiamenti in ogni settore, ma non solo: anche gli avvenimenti degli ultimi due anni non hanno fatto altro che rompere gli equilibri prestabiliti e costruirne – almeno i tentativi ci sono – degli altri. Tra cambiamenti climatici e pandemie siamo stati costretti ad aggiornarci, a rinnovare il modo di lavorare e di vivere e, talvolta, a ripartire da zero. Il settore dell’industria farmaceutica non fa eccezione.
Gli informatori scientifici hanno subìto un forte freno e si sono evoluti (non tutti, o comunque non sempre) in informatori remoti® o in ibridi® e hanno lavorato con medici e pazienti stressati, impauriti, divorati dal lavoro. Detto così suona apocalittico, ma se pensiamo in particolare al primo lockdown, è andata proprio così. Ora sembra che la situazione si sia tranquillizzata, ma c’è già chi parla di un colpo di coda del virus e non ci vuole una palla di cristallo per ipotizzare varianti più resistenti o con una capacità infettiva maggiore.
La verità è che il mutamento è dietro l’angolo e chi lavora nel marketing farmaceutico dovrebbe essere – per quanto possibile – in grado di prevederlo e agire di conseguenza.
Quali sono quindi le sfide che dobbiamo affrontare?
L’ACCESSO
Il concetto di “the new normal” e cosa può significare nel farmaceutico, scrivevo:
“L’accesso dell’informazione scientifica e della comunicazione medico scientifica, negli anni, ha avuto una tendenza ad una serie crescente difficoltà: il maggiore impegno dei medici in occupazioni burocratiche; la situazione post COVID-19 che richiede l’allontanamento tra individui e quindi prevedibilmente l’informatore farmaceutico sarà ricevuto in sala d’attesa vuota, previo appuntamento puntuale; le difficoltà degli informatori a mantenere un approccio tradizionale vista la necessità della classe medica di nuovi mezzi per aggiornarsi in remoto; l’affollamento dei rumori di fondo di piattaforme inefficaci”
Proviamo ad analizzarne alcune insieme:
► Per esempio, un aspetto da non sottovalutare nella gestione dell’informazione scientifica frontale è la necessità di riadattare gli appuntamenti nell’era post COVID. Se prima l’informatore scientifico poteva fare un po’ di ritardo, entrare tra un appuntamento e l’altro del medico, magari trattenersi qualche minuto in più per una chiacchierata informale sul tempo meteorologico, ora non è più così libero. Spesso entrare tra un appuntamento e l’altro significa accavallare i pazienti e creare, negli spazi spesso angusti della sala d’attesa dello studio medico, un affollamento, con le segretarie costrette a fare da cane da guardia con le persone che, imperterrite, continuano ad abbassarsi la mascherina nei luoghi chiusi e affollati. È inevitabile: il medico riceve e riceverà meno informatori al mese.
Insomma, se il medico preferisce ancora la visita frontale piuttosto che in remoto, è comunque essenziale un’ottima organizzazione dei tempi e, di conseguenza, dei contenuti. In poco tempo l’informatore scientifico deve riuscire a centrare i punti fondamentali, renderli semplici e attirare l’attenzione del medico – cosa alquanto difficile, ma lo vedremo dopo.
- Quanti interventi fa il medico in merito alle questioni sollevate dall’ISF?
- Quanto tempo è dedicato alle sue domande e sollecitazioni?
- Qual è la durata complessiva della visita?
“Verificate il tempo che il medico dedica a voi, con domande, richieste, sollecitazioni, interrogativi, questioni attinenti al tema proposto e mettetelo in relazione al tempo complessivo della visita. Ne ricaverete informazioni utili a cambiare il vostro percepito del singolo medico ed a modificare il vostro atteggiamento professionale. E forse riuscirete a cogliere la propensione o interesse alla prescrizione.”
► Penserete voi: “Quante questioni per una visita frontale!! Dov’è il problema? Abbiamo la tecnologia, il remoto, che risolve tutto!”. Beh! State pur certi che anche lì le difficoltà e gli errori sono a portata di click. Per due ragioni suddette: le difficoltà degli ISF nell’approccio in remoto e le piattaforme inefficaci.
Abbiamo in parte già affrontato queste questioni in precedenti articoli ma è il caso di tornarci sotto l’aspetto particolare dell’accesso.
Prendiamo per esempio un sito web in cui il medico deve entrare tramite proprio account per poter accedere ai contenuti a lui riservati (se gli va bene, se no sono contenuti fatti per tutti, a tappeto): se questi deve fornire un numero spropositato di informazioni, cliccare 10 volte su accetta o comunque gli si rende la fruizione delle informazioni lenta e problematica, state pur certi che difficilmente diventerete il suo punto di riferimento.
Quella che è avvenuta nel settore medico e farmaceutico, è una vera e propria rivoluzione digitale.
L’ATTENZIONE
Anche se spesso tendiamo a dimenticarlo, il medico è un essere umano come tutti noi: ha un lavoro impegnativo e stressante, ha pazienti di ogni tipo, ha poco tempo e mille pensieri. Credete che gli interessi come è cambiato il colore del dispositivo di inalazione del vostro broncodilatatore? Dubito.
“Il medico non cerca necessariamente novità: vuole soluzioni per i suoi pazienti, e non necessariamente soluzioni che oggi non abbia già. Vuole soluzioni alla sua vita professionale, vuole una storia interessante da ascoltare, raccontata bene.”
Badate bene: “raccontata bene”! Il ché vuol dire chiarezza, semplicità, sintesi e scientificità. Se non forniamo almeno queste basi, come speriamo che il medico ci stia a sentire o ci legga? A volte bastano dei piccoli accorgimenti che nel complesso diventano sorprendenti qualità:
- Se siamo in una visita frontale, puntiamo dritti al sodo, portiamo con noi grafici (magari anche in versione digitale) che possano rendere più chiaro il nostro intervento e non pesante e incomprensibile; teniamo sempre a mente come il prodotto/brand in questione posso aiutare il paziente e il medico nella gestione della malattia. Bisogna
“informare i medici di ciò che è possibile fare, rendere semplice e stimolante la fruizione, intrigarli con nuove proposte, lasciare che ogni volta il contenuto aumenti l’interesse e non perda mai la capacità di generare attenzione.”
- Le stesse accortezze ci saranno per una visita in remoto, ad esempio tramite telefono o nella risposta ad una mail.
- Oltre a queste, nel contesto del web è possibile sfruttare tecniche alternative per mantenere l’attenzione nella lettura, per accattivare “il click” e la condivisione dei contenuti: dall’utilizzo ad hoc dei colori, dei font di scrittura, ecc. Ne Il sito web farmaceutico può essere una trappola vi do qualche altro suggerimento più specifico.
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Che aspetti?